giovedì 31 marzo 2011

Modello di "report" per lo scienziato

Nome e Cognome:
Qualifica: (ordinario, associato, ricercatore...)
Dipartimento/ente di afferenza: (La Sapienza, INGV...)
Argomenti di ricerca: (più dettagliati possibile: guardare i titoli delle pubblicazioni!)
Numero di pubblicazioni:
Esperienza di divulgazione: (se sì, dove: libri, tv...)

Nello spirito del caffè scienza, gli esperti da invitare devono essere scienziati in attività e non giornalisti, divulgatori, ecc. (anche se di formazione scientifica).

Un po' di link, direttamente dalla mia testa

http://www.independent.co.uk/news/science/the-end-of-the-world-as-we-know-it-1999537.html



The end of the world as we know it

Forget man-made threats – the catalyst for the apocalypse will come from outer space, warns astronomer Chris Impey




The end of the world as we know it?

Scaremongers have warned that the collisions at Cern could unleash incalculable danger and perhaps even destroy the Earth. Michio Kaku puts some fears to rest
(Michio Kaku is professor of theoretical physics at the City University of New York. His latest book is Physics of the Impossible)

2012: Beginning of the End or Why the World Won't End?
The Sun will vaporise the Earth unless we can change our orbit h's destiny
New calculations by University of Sussex astronomers predict that the Earth will be swallowed up by the Sun in about 7.6 billion years unless the Earth's orbit can be altered


La fine del mondo. Scienza ed etica dell'estinzione umana. 
Dialogo con Massimiliano Bucchi, Brandon Carter, John Leslie, Telmo Pievani

Esistono fattori in grado di sterminare in brevissimo tempo la specie umana: una guerra batteriologica; la sostituzione degli esseri umani da parte di computer intelligenti; un disastro causato dall'ingegneria genetica; il "gray goo" dei nanorobot; un riscaldamento globale fuori controllo; una nuova malattia mortale in un mondo inquinato e affollato. Sebbene il rischio di estinzione sembri a prima vista molto basso, esso potrebbe apparire molto più alto alla luce dell’"argomento del giorno del giudizio" elaborato da Brandon Carter: se gli esseri umani scomparissero rapidamente, considerando che oggi siamo in 6,5 miliardi e che il numero totale di esseri umani vissuti finora si aggira intorno ai 60 miliardi, vorrebbe dire che in media circa uno su dieci esseri umani avrebbe vissuto mentre voi ed io eravamo in vita; se invece l'umanità continuasse a vivere, voi ed io rientreremmo nella classe davvero eccezionale dell'"uno su diecimila" – beh, in realtà dovremmo esitare a classificarci come eccezionali, perché le probabilità di raggiungere quei numeri in futuro sono molto basse. L’argomento suggerisce, in sostanza, che è improbabile che la parte futura della storia umana, calcolata in termini di popolazione, possa superare una certa soglia finita, e che l’estinzione potrebbe quindi essere più vicina di quanto pensiamo. La scomparsa dell'umanità sarebbe un evento tragico, ma non assumerebbe necessariamente la forma di un'improvvisa "fine del mondo". Una probabilità meno catastrofica è che la popolazione raggiunga un picco abbastanza a breve, per poi avviarsi verso un declino dolce e relativamente prolungato.

A quando la fine dell'umanità, e come sarà il mondo senza di noi?
Dialogo con Alan Weisman, Willard Wells, Telmo Pievani
Non è possibile calcolare la capacità di sopravvivenza della razza umana elencando pericoli e calcolando una stima esatta dei rischi; tuttavia possiamo ottenere delle stime attraverso mezzi indiretti che mettono a confronto la passata esposizione ai rischi sulla base della popolazione mondiale, del prodotto mondiale lordo, della crescita del numero dei brevetti di alta tecnologia e così via. I risultati dimostrano che i pericoli di carattere puramente naturale – per esempio l'impatto con un asteroide – sono irrilevanti se paragonati a quelli causati all'attività umana, sia questa accidentale o intenzionale. E se alla fine la razza umana dovesse scomparire, in che modo la natura occuperà i nostri spazi, cancellerà le nostre tracce, e si occuperà del caos che avremo lasciato dietro di noi, dalle plastiche ai rifiuti chimici alle scorie nucleari e all'anidride carbonica? Questo dibattito ci darà un'idea di come la sorprendente capacità di ripresa della natura riuscirà alla fine a riparare i danni che abbiamo arrecato alla Terra e suggerirà il modo in cui l'umanità potrebbe trovare una collocazione adeguata in un pianeta risanato, questa volta, però, in armonia e non in lotta con il resto della natura.


Fine del petrolio, fine del mondo?
Dialogo con Kjell Aleklett, Ugo Bardi, Marco Cattaneo
Negli ultimi anni, e in particolare dopo le guerre del Golfo Persico, il problema dei combustibili fossili è ritornato di grande interesse. Quanto petrolio rimane? Quanto potrà durare? Quali alternative abbiamo? Siamo veramente di fronte all'inizio di una serie di "guerre per il petrolio" e, se sí, dove ci porteranno? Nel corso della tavola rotonda si propone un approfondimento sul petrolio e gli altri combustibili fossili partendo dai concetti di base, quelli di energia primaria e della nostra dipendenza da fonti non rinnovabili. Si esamineranno poi le prospettive future in base alle riserve rimaste, alle possibili strategie di consumo e alla disponibilità di tecnologie energetiche alternative.


Terremoti, tsunami, uragani e altre catastrofi
Dialogo con Mary Comerio, William M. White, Marco Ferrari
Nella storia della Terra le estinzioni di massa sono state numerose, anche se probabilmente la più famosa è quella che 65 milioni di anni fa ha comportato la scomparsa dei dinosauri terrestri. In quell'occasione non furono solamente i dinosauri ad estinguersi: qualunque sia stata la causa della loro scomparsa, essa provocò anche l'estinzione di circa il 70% di tutte le specie viventi sulla Terra. Sebbene i dinosauri fossero già entrati in una fase di declino, si pensa che la ripresa della specie sia stata impedita da qualche evento catastrofico. Vi sono molte teorie sul motivo dell'estinzione dei dinosauri: alcune di esse sono alquanto bizzarre, ma altre sono considerate seriamente dalla comunità scientifica internazionale. In ogni caso, tra le cinque più grandi estinzioni di massa, ricordiamo quella accaduta 251 milioni di anni fa, verso la fine del Permiano, che fu talmente terribile da distruggere circa il 90% della vita terrestre, inclusi i rettili dai denti a sciabola e le loro prede terresti grosse come rinoceronti, oltre a gran parte dei pesci e ad altre specie marine. A quel tempo la vita sulla Terra stava quasi per scomparire del tutto.

Human extinction: How could it happen?

Research suggests that the human race itself will ultimately determine fate

lunedì 28 marzo 2011

Chiarimento

Care,

un chiarimento sui "compiti per casa": la scelta dei relatori sarà il tema del prossimo incontro, in questi giorni dovete quindi chiarire bene che tipo di scienziati potrebbero affrontare questo argomento, esplorando quindi i possibili "tagli" da dare alla serata.

Come ha giustamente sottolineato Nicoletta, di tutte le informazioni che troverete in rete ricordatevi di segnalare le fonti.

A giovedì prossimo, ore 17,00.


sabato 26 marzo 2011

Compiti per casa: scelta dei relatori

Il passo successivo alla scelta del tema è quello di individuare uno o più ricercatori da invitare.

Per Giovedì 31 Marzo dovremo avere un'idea sui possibili scienziati da invitare, non tanto come nominativi ma come discipline (citando accuratamente le fonti da cui abbiamo tratto ispirazione).





Buon lavoro!

Scelta del tema

Dopo una serie di ballottaggi, siamo arrivate alla scelta del tema: ha vinto "La fine del mondo", un'accezione un po' particolare...